Documentare, riflettere e raccontare - Capitolo 3

Co-progettare il racconto

All’interno del “ciclo dell’apprendimento” pensato da TessereTerritori, la terza fase è occupata dal momento del racconto dell’esperienza di partecipazione. Nel progetto APE, è stato offerta ai ragazzi l’opportunità di mettersi alla prova con un veicolo complesso, com’è il docufilm. Nella logica del metodo APE, tuttavia, il docufilm potrebbe essere sostituito da altre forme espressive (podcast, conferenza con presentazione pubblica, reportage giornalistico, testi narrativi, ecc.): sul piano metodologico, infatti, è fondamentale che fin dalla fase dell’esperienza di partecipazione gli studenti sappiano che uno dei loro obiettivi è quello di condividerla con un pubblico esterno, mettendola a disposizione della comunità locale, perché possa essere conosciuta, discussa e, potenzialmente, generare future esperienze. Per questo le tre parole chiave della terza fase sono: documentare, riflettere, raccontare. In questo modo, vengono stimolate sia una partecipazione maggiormente attiva all’esperienza, sia una sua rielaborazione critica che favorisca la riflessività rispetto ai suoi contenuti valoriali dal punto di vista dell’educazione civica. Inoltre, questo tipo di attività richiede la messa in campo di importanti competenze trasversali attinenti non solo alla dimensione della comunicazione in pubblico, ma anche del lavoro di gruppo, poiché il racconto è co-progettato insieme a coloro che hanno preso parte all’esperienza. La generazione, alla fine del percorso, di un prodotto culturale fruibile da altri all’interno della propria comunità locale e, a seconda del linguaggio e dei media utilizzati, da una pluralità di pubblici anche distanti da tale comunità eleva il valore del percorso educativo affrontato e può gettare le basi per ulteriori sviluppi.

Concretamente, nel corso della seconda fase dei percorsi APE, è stato organizzato in ciascuna delle scuole partecipanti un incontro fuori dalla scuola, durante il quale gli studenti hanno vissuto un’esperienza significativa legata al proprio percorso tematico e, contestualmente, hanno potuto realizzare e raccogliere materiale di documentazione imparando a utilizzare strumenti dedicati (Fotocamera Panasonic GH4; Fotocamera Panasonic Lumix G7; Videocamera Panasonic HC X 2000), con la guida di videomaker professionisti dell’agenzia Modus Operandi.

Prima dell’incontro era previsto che gli studenti avessero visionato le varie clip del Corso di storytelling e videomaking, curato da Elio Mariani, pensato come strumento didattico di supporto e approfondimento per la preparazione alla terza fase del progetto. Inoltre, prima o durante l’incontro stesso, sono stati messi a disposizione di ciascuna scuola appositi kit (cavalletti, microfoni, adattatori per smartphone) utili a supportare momenti di ripresa e realizzazione di video autogestiti con i propri dispositivi mobili. Questi momenti formativi sono consistiti, nella maggior parte dei casi, in uscite didattiche, arricchite dalla presenza di testimoni ed esperti, adeguatamente preparate e co-progettate nel corso delle precedenti fasi (vedi Co-progettare le esperienze).

Come già accennato, l’uscita ha consentito di produrre materiali e sviluppare idee per il racconto dell’esperienza, lavorando insieme a operatori professionisti esperti in questo ambito, come i videomaker dell’agenzia Modus Operandi. In particolare, in ciascun incontro erano presenti tre operatori, i quali hanno affiancato piccoli gruppi di 5/6 studenti con i quali hanno girato riprese e prodotto materiali audio-video (interviste a testimoni ed esperti, immagini ed estratti significativi della giornata, sequenze utili da utilizzare come immagini di copertura, ecc.), che sono stati poi trasferiti alle scuole per la costruzione del video-racconto.

Sulla base di questi e di altri materiali sviluppati nel corso dell’esperienza di partecipazione, gli studenti hanno lavorato a un progetto di docufilm. In alcuni casi, utilizzando un modello fornito dall’Agenzia, gli studenti hanno inviato le clip selezionate e le indicazioni relative a tempi, musiche, scritte da inserire ecc., affinché l’Agenzia procedesse operativamente a finalizzare il lavoro di montaggio in base alle istruzioni compilate dai ragazzi. In altri casi, le classi hanno provveduto autonomamente, cimentandosi nell’utilizzo dei software per il montaggio open access suggeriti dall’Agenzia. Dopo l’uscita e la produzione dei materiali alcune scuole hanno richiesto un ulteriore supporto attivo per la progettazione del docufilm. In questi casi un’operatrice di TessereTerritori ha tenuto con le classi dei laboratori didattici finalizzati a stimolare e facilitare la riflessione e l’elaborazione di un racconto, da traslare poi in un vero e proprio progetto di docufilm.

CClicenza

Il “Manuale sul metodo APE per l’educazione civica” è stato ideato e scritto da Giacomo Balduzzi, Antonio Lizzadri e Davide Servetti, con la collaborazione di Paolo Ravazzano e, per gli aspetti di progettazione grafica e web, dell’Agenzia ModusOperandi. Gli autori hanno ceduto i propri diritti all’Associazione TessereTerritori, che ha scelto di mettere a disposizione di tutti gli interessati i relativi contenuti sotto licenza Creative Commons BY-NC-SA.

I termini legali della licenza sono consultabili al seguente link: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/

Per citare correttamente il Manuale, ricorrere a questa formulazione:

Associazione TessereTerritori, Manuale sul metodo APE per l’educazione civica, a cura di G. Balduzzi, A. Lizzadri, D. Servetti (prima ed. 2024), consultabile su www.apeprogetto.it (data di ultima consultazione …)

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